Sekhmet è un’antica Dea egizia, il cui nome significa “Colei che è potente”.
Nei libro, oltre a maggiori informazioni su Sekhmet la Dea leonina, ho fornito entrambi i cartigli in cui sono raffigurati i geroglifici che ne compongono il nome.
Tra i due il cartiglio più antico, che precede il periodo del Nuovo Regno, è riconoscibile in quanto non è raffigurato l’ureo: una decorazione a forma di cobra.
Sekhmet era la terribile Dea della guerra, che rappresentava il potere distruttivo del sole, il cui calore poteva anche essere soffocante e mortale.
Secondo il mito, il grande Ra adirato con gli uomini, che avevano cospirato contro di lui, scatenò la furia distruttrice di Sekhmet contro di essi, ma poi ebbe delle difficoltà nel riuscire a fermarla, tale fu la sete di sangue della Dea.
Decise quindi di ubriacarla con della birra, colorata di rosso come il sangue, per impedire che Sekhmet distruggesse l’intero genere umano.
Questa sua famelica “sete” di sangue umano darà origine al mito della Dea Vampira, Madre o capostipite di tutti i Vampiri, ruolo che in altre mitologie è stato attribuito sia a Lilith che a Caino: il primo vampiro divenuto al mondo, secondo taluni.
I Sacerdoti egizi del resto sembra che praticassero una forma segreta di magia, volta ad incantare il corpo astrale, attraverso cui furono create schiere di vampiri, per accrescere ed alimentare il potere della Civiltà Egizia rendendola egemone sugli altri popoli, come è spiegato nel libro “Vampiri”, scritto da Stella Noctis e pubblicato da Aradia Edizioni.
Nel racconto narrato nel libro La maschera di Sekhmet la spietata ginarchia che governa la setta degli “Adoratori di Sekhmet” basa quindi la propria perversa dottrina su un mito reale – quello della sete di sangue attribuita dagli antichi egizi a Sekhmet, da cui nacque successivamente il mito della Dea Vampira – che queste real vampires utilizzano per soddisfare le proprie brame di sangue umano…
