Il sangue è la vita

Nell’ottavo capitolo del libro La maschera di Sekhmet ho inserito una breve preghiera che gli Adoratori di Sekhmet le rivolgono, dando inizio a ogni rituale pronunciando queste parole:

«Sekhem Et, Occhio adirato di Ra, Tu che sei La Potente, / ascolta la mia preghiera: / sono il tuo schiavo, ti nutrirò di sangue e Tu mi nutrirai di potere…»

La prima parte è composta da parole che sono state effettivamente estrapolate da antiche preghiere che gli egizi rivolgevano alla Dea Sekhmet.

La terza parte invece è una frase che compare nel racconto “L’orrore nel museo” (The horror in the museum), scritto da H. P. Lovecraft nel 1932 e pubblicato sulla rivista Weird Tales nel luglio del 1933.

Ho voluto infatti rendere omaggio al “solitario di Providence” inserendo nel mio romanzo breve questa piccola citazione, che nel racconto originale viene invece rivolta all’oscura entità Rhan-Tegoth.

Sempre in questo racconto Lovecraft scrive “Il sangue è la vita, i demoni ed i più antichi spiriti elementari della Terra accorrono al richiamo quando il sangue dell’uomo o di un animale viene offerto nelle giuste condizioni”.

E questo infatti è anche il credo della setta degli Adoratori di Sekhmet, che compiono sacrifici di sangue umano ripetendo in modo ossessivo: «Il sangue è la vita».

Credenza questa che si perpetua sin dagli antichi sumeri, ma anche un’ulteriore citazione – ripresa dal romanzo “Dracula” scritto da Bram Stoker nel 1897 – che ho voluto inserire.

Nel romanzo è il personaggio di Vlad III Principe di Valacchia (noto anche come “Vlad Țepeș”) che prima di diventare “Dracula” – sentendosi tradito dalla Chiesa – pronuncia queste parole:

Rinuncio a Dio! Risusciterò dalla mia morte per vendicare la sua con tutti i poteri delle tenebre. Il sangue è la vitae sarà mio!”

Ha inizio così – prima facendo abiura e poi formulando un patto – la sua ribellione e trasformazione…

il sangue è la vita

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